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Le fabbriche di magnesia

 La fabbrica di magnesia è da inserire fra gli opifici che utilizzavano l’acqua e il fuoco come fonte di energia e forza lavoro; la fabbrica, come il nome suggerisce, serviva a produrre magnesia, adoperata poi come digestivo e purgativo. Questa sostanza veniva ricavata dalla frantumazione della roccia dolomitica ed era prodotta da un macchinario alimentato dalla forza motrice dell’acqua attraverso una ruota come in un mulino. Successivamente la polvere dolomitica veniva calcinata nei forni seguendo un processo industriale a turno continuo simile a quello che avveniva nelle calchere. Nell’intera vallata le fabbriche di magnesia costruite furono quattro: una a Pieve di Ledro, una a Bezzecca ed infine due a Molina. Nel 1845 apre i battenti la fabbrica in località Praisola a Pieve di Ledro, la prima in Europa per la preparazione di magnesia; per farla funzionare in maniera ottimale doveva essere attiva 24 ore su 24. Dopo la morte di Bartolomeo Cassoni nel 1850 la produzione continuò a Pieve fino al 1886 passando di mano. Bernardino Collotta, capo operaio di Cassoni, con Giuseppe Cis e Martino Gigli spostò la produzione nella valle dei Mulini a Bezzecca in località Pesten nel 1857 e poi in paese a Molina di Ledro nel 1900.

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 La fabbrica di magnesia a Pieve di Ledro nel Val dei Molini oggi. Sono rimasti solamente parti dei muri perimetrali

 

 

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La fabbrica di magnesia oggi a Bezzecca. L’edificio viene utilizzato a fini turistici

 

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Come si presenta oggi la fabbrica di magnesia di Molina di Ledro vista dal torrente Ponale

 

 

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Nel 1928 la fabbrica di Molina venne trasferita sotto il paese. Dal mulino Brighenti fu trasportata una macina di granito adoperata per macinare rocce. L’edificio viene già censito nel Catasto Teresiano del 1859 con la destinazione d’uso: casa economica e fucina. Tale opificio cessò di essere utilizzato nel 1973