Il compostaggio domestico nell'Alto Garda al 2008
Questa ricerca, patrocinata dal Comprensorio Alto Garda e Ledro C9, è opera del Laboratorio di Statistica del Dipartimento di Informatica e Studi Aziendali dell'Università degli Studi di Trento, coordinato da Gabriele Stoppa. E' stata pubblicata nel marzo 2009 ed è il riassunto di due tesi di laurea di Christian Zimmermann e Michelangelo Sebastiani, che si sono avvalsi del lavoro statistico di Stefania Tisi, Brunilda Ibro, Mirian Giuliani e Carla Perolini.
Dall'introduzione di Vittorio Fravezzi, presidente del Comprensorio C9
In tutti i paesi industrializzati il controllo della produzione e della gestione dei rifiuti costituisce un problema destinato ad acquistare dimensioni sempre più preoccupanti. In Italia, in particolare, la problematica del loro smaltimento è caratterizzata da rilevanti difficoltà anche se, recentemente, si cominciano ad avvertire gli effetti positivi della raccolta differenziata e dell'introduzione di sistemi innovativi di smaltimento.
Un regime di controllo e gestione integrata dei rifiuti deve porsi l'obiettivo, attraverso un processo costante e nell'ambito del principio di sviluppo sostenibile, di minimizzare il ricorso alla discarica e al conseguente smaltimento indifferenziato.
In questo ambito la trasformazione in compost può fornire una corretta soluzione sia alla crescente carenza di sostanza organica nei terreni agricoli, sia al problema dello smaltimento della ingente quantità di rifiuti organici prodotti. Il processo di compostaggio è un processo industriale di trasformazione biologica con degradazione e umificazione della materia organica presente nei rifiuti.
E' un processo naturale che velocizza la decomposizione dei rifiuti organici per produrre il compost. Il compostaggio, pertanto, soprattutto quello di rifiuti raccolti o conferiti in modo differenziato, è un sistema competitivo a livello economico ed ambientale rispetto ad altre forme di riutilizzo e riveste un ruolo importante rappresentando una forma elettiva di recupero di materia. In un'ottica di riutilizzo dei rifiuti, la tecnica del compostaggio può rappresentare, quale fonte rinnovabile di sostanza organica, una opzione estremamente valida dal punto di vista ambientale.
Per queste motivazioni il Comprensorio C9 ha inteso sostenere il presente studio, ritenendo importante informare la popolazione su tale problematiche.
Un ringraziamento va al Laboratorio di Statistica del Dipartimento di Informatica e Studi Aziendali dell'Università di Trento e all'Associazione Araba Fenice di Arco che hanno reso possibile questa ricerca.
Dall'introduzione di Donato Riccadonna, presidente dell'Associazione Araba Fenice
.........Per quanto riguarda il compostaggio domestico, solo poche righe per sottolineare una grande contraddizione inerente il Piano provinciale dei rifiuti, che in pratica non prende in considerazione questa frazione di materiale organico che oltre tutto è molto difficile da trattare nei centri appositi (vedi le proteste continue per le puzze prodotte) e quindi molto costoso, anche dal punta di vista sociale.
L'obiettivo di tale Piano è di arrivare con la fine del 2010 al 65% della raccolta differenziata in Trentino. Gli abitanti dell'Alto Garda e Ledro (C9) nel 2008 hanno prodotto 15.790 tonnellate di rifiuti solidi urbani e sono state raccolte 15.970 tonnellate di materiali riciclabili, portando la differenziata al 52%. Le famiglie del C9 sono circa 20.000 e quelle che fanno compostaggio domestico sono circa 4.000 (3243 i composter distribuiti a fine 2008 dal comprensorio, ai quali vanno aggiunte le famiglie che si sono costruite il composter o che l'hanno acquistato individualmente senza le agevolazioni previste). In pratica una famiglia su 5 fa compostaggio domestico: per dare un'idea sono circa 9.000 persone, che possiamo realisticamente ridurre a 8.000 dopo che è stata introdotta la raccolta dell'umido domestico in strada.
I composter distribuiti dal 1995 sono da 320 litri e dal 1998 anche da 800 litri: consideriamo una media che tenga presente che la maggior parte dei composter è da 320 litri e che il peso dell'umido, almeno all'inizio, è minore di quanto è alla fine del processo......insomma facendo a spanne dei conti molto prudenziali, risulta che in anno almeno 1000 tonnellate di rifiuti umidi non vengono consegnati perché vengono trattati dai privati. E' come dire che il 3% del totale rifiuti del C9 non viene considerato dal piano provinciale...e questo sarebbe il meno.
Il fatto è che proprio per questo le amministrazioni comunali non sono motivate a promuovere il compostaggio domestico, che è un'ottima soluzione ma che non incide sul famoso 65%.
Che dire? La realtà (burocratica) supera di molto la fantasia (ambientale).
L'importante è che non la batta. Almeno questa volta.