Una via all'amico Riccardo Pinter

Apprendiamo con soddisfazione la proposta di intitolare una via rivana a Riccardo Pinter, storico e noto personaggio impegnato non solo nello studio ma anche nella socialità e nella filantropia. L’associazione che da Riccardo Pinter prende nome aveva a suo tempo avviato la proposta, individuando con il compianto Cesare Malossini la via che conduce al Bastione come possibile soluzione a una richiesta condivisa da larghi strati di pubblica opinione, dato il livello di popolarità del personaggio, bel aldilà dei suoi specifici studi. In effetti il volto di Riccardo Pinter è duplice, nella sua intuizione che la ricerca storica ed archeologica non deve mai essere disgiunta dalla socialità, dall’attenzione ai bisogni della gente, la più misera e negletta! Riccardo scompariva quattordici anni fa, il 18 aprile 1994, non senza aver lasciato nel suo testamento agli amici un’indicazione preziosa circa gli obiettivi dell’azione futura: 1)coltivare l’amore per la propria terra, 2)rivolgere l’attenzione ai “più disgraziati di questo mondo.” Ma soprattutto con rara intuizione l’amico Riccardo aveva voluto lasciarci il viatico per la vita e l’attività della futura Associazione che prende da lui nome e significato, “Riccardo Pinter”, nata con l’entusiasmo dei neofiti sulle ceneri della vecchia “Amici del Museo”. Cosa è stato Riccardo? La passione per la ricerca storica e archeologica, l’amore per la libertà e la natura e la montagna, la vita socio-politica cittadina, le varie manifestazioni culturali e artistiche, i rapporti umani legati a profonda umanità, la fede critica e sofferta. Tutto questo e tanto di più è stato Riccardo, tutto questo ha trasmesso in eredità a noi, lasciando un ricordo indimenticabile in tutti noi. Seguendo le passioni tipiche di Riccardo, la sede è stata stabilita al rifugio San Pietro, ereditando dal Floriani simile passione per il loco sopra Riva, “desideri de tuta la me vita” da vero eremita dei tempi convulsi moderni. E sulle orme di Riccardo, l’associazione eredita i due poli:

1) polo della filantropia, come appoggio a iniziative di pace, aiuto missioni e terzo mondo, ricerca universitaria sull’AIDS, l’attenzione all’ambiente, ai giovani e alla scuola.

2)polo della ricerca storica, come amore per la memoria e l’identità, la curiosità, la ricerca sempre in fieri e mai conclusa. Lo scopo della ricerca e della cultura qual è? Riccardo ci ha insegnato che lo scopo principale è la DIVULGAZIONE, nel senso di far capire a tutti, anche alla casalinga o al semplice operaio, che cosa è uno scavo archeologico, un oggetto di sasso, un’iscrizione latina.

“La storia per lui non deve essere un hortus conclusus, chiuso orticello da coltivare in solitudine, ma argomento piacevole da trattare all’aperto, al Canarino e a cena con gli amici…” si diceva nel libro degli antieroi, dedicato a Riccardo. Per tutto questo la proposta ci trova completamente consenzienti, venendo a colmare un’effettiva lacuna nel panorama dei concittadini che si sono maggiormente distinti.

Il presidente

Graziano Riccadonna

Riva del Garda, 16 maggio 2008