Una città in uniforme
2020
a cura di Dario Colombo
pag. 200
Centro Studi Judicaria, Grafica 5 e Associazione Riccardo Pinter
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Location ideale per un libro sugli ultimi anni dell’impero asburgico, ambientati in una città dell’estremo lembo meridionale del Trentino: Riva del Garda.
Appunto Riva del Garda è stata scelta da Dario Colombo per illustrare la contraddizione nella storia più vicina a noi, tra sviluppo turistico di Riva e presenza sempre più massiccia di militari asburgici a cavallo dei secoli XIX e XX. La coesistenza dell’anima imprenditoriale e dello sviluppo turistico di Riva con la massiccia presenza militare asburgica e soprattutto con i piani strategici dell’alto comando di Vienna, che da tempo aveva visto nella città il punto ideale di resistenza ad una prima avanzata italiana in caso di guerra, sembra davvero inconciliabile.
Tuttavia ambedue non solo coesistono in quella manciata d’anni che va dagli ultimi decenni dell’Ottocento al primo decennio del Novecento, ma convivono per così dire festosamente, merito delle alte uniformi dell’ufficialità asburgica ostentate e quasi venerate, fino all’attentato di Sarajevo, che svela i piani segreti delle potenze di allora e manda tutto all’aria.
Da questa contraddizione parte Dario Colombo per tracciare con fine esegesi un quadro d’insieme avvincente dell’epoca asburgica nella Riva di fine Ottocento, Una città in uniforme. Riva del Garda tra ‘800 e ‘900: l’eterno conflitto tra sviluppo turistico e nascita della città-fortezza, scritto per i tipi del Centro Studi Judicaria e stampato dalla Grafica 5 di Arco.