Salvaguardia della Sega di Varone, ultima testimone di un'epoca
La ruota della Sega nell'omonima via a Varone è l'ultima testimone di un'epoca fervida di realizzazioni ma altrettanto tramontata, quindi bisognosa di memoria storica. Si tratta dell'epoca dei molini ad acqua lungo il corso del Varoncello, canale artificiale costruito per l'irrigazione della campagna e per far funzionare le ruote artigianali, deviazione del torrente Varone che sbocca nel rio Bordellino, denominato Galanzana all'entrata nel territorio rivano. Le mappe catastali napoleonica del 1813 e teresiana del 1859 riportano le numerose ruote esistenti sul percorso del Varoncello e legate a lavorazioni artigianali lungo il suo corso: si tratta di undici opifici, di cui 5 mulini, un mulino con torchio ad olio, una fabbrica di saponi, un filatoio da seta, una cartiera, un fabbro e, appunto, la segheria Zanoni, di cui rimane la ruota. La questione della riqualificazione dell'area dove insiste l'antica ruota all'interno di un parco fluviale sul Varoncello a scopi didattici era stata sollevata - senza però ottenere risposta – nel lontano 1998 dal Gruppo Iniziative Varone, che aveva richiesto al Comune di farsi carico del recupero ambientale del “canale Varoncello” - ruota idraulica e relativa zona circostante mettendo a disposizione il volontariato del Varone. L'argomento del Varoncello utilizzato in passato per scopi artigianali è stato oggetto nell'anno scolastico 2012-2013 di un'interessante ricerca scolastica, svolta dalla Scuola Primaria Gianfranco Fedrigoni-Istituto Comprensivo Riva2 Luigi Pizzini (maestra Lucia Dongilli), “Il Varoncello, un corso d'acqua che scorre nella vita di una comunità”, con un vasto coinvolgimento di alunni e famiglie nel tema della salvaguardia e valorizzazione della vita e tradizioni lungo il corso d'acqua, ancor oggi esistenti. Una di queste è appunto la ruota ottocentesca di Varone, rifatta ex novo nel 1951, come documenta la foto dell' ultimazione dell'opera - ma ora ridotta ormai a rudere. La ruota è però ancora possibile renderla funzionante, ma è bisognosa con urgenza di un restauro integrale sia della ruota stessa che delle opere accessorie come il sistema di leve a movimentare la deviazione dell'acqua dalla ruota per l'avviamento, il canale scolmatore ecc... Punto fisico di memoria storica legata allo sfruttamento delle acque per scopi produttivi e artigianali, la ruota Zanoni si presta ottimamente a fungere da vetrina didattica per il mondo della scuola, turisti, operatori economici, associazioni culturali, interessate a promuovere iniziative atte a sensibilizzare il cittadino ad una coscienza ecologica ispirata ai principi dello sviluppo sostenibile con particolare riguardo al tema del turismo eco-compatibile. Il tratto di Varoncello con le opere idrauliche e la ruota sono di proprietà del dott. Fabio Zanoni, che sarebbe ben disponibile a metterla a disposizione della collettività laddove esistesse un progetto di recupero funzionale della ruota. In questa prospettiva lanciamo un appello alle istituzioni locali perché si facciano carico della struttura a fini didattici ma anche promozionali del territorio. Un patrimonio, la ruota della ex sega di Varone all'interno del parco fluviale, da non disperdere in nome magari della razionalizzazione urbana!