37. Colonia Verbiti - Fiavé
Località
Fiavé, Loc. Castil
Indirizzo
Località Castil 2
Utilizzo attuale
Casa per campi scuola
Un po' di storia
Il primo giorno del mese di luglio, il primo gruppo di allievi, circa la metà parte per la villeggiatura a Ballino. Per la prima volta ci è data la possibilità di organizzare una villeggiatura durante le settimane di vacanza estiva, nel bosco in di una villa della famiglia Brunati di Tenno. Il secondo gruppo salirà l'undici e vi rimarrà fino al 22 luglio.
Questo scriveva in tedesco Padre Jacob Reuter nella cronaca della “Casa missionaria” di Varone, di cui allora era rettore, e documentano il primo momento di presenza dei padri Verbiti in quel di Ballino: era il 1953. A Varone i primi Verbiti erano arrivati il 30 dicembre 1938, in quella che era stata la residenza dei Baroni Fiorio. Il luglio dell'anno seguente, 1954, i ragazzi e i padri di Varone ritornano nella Villa Brunati, questa volta per tre settimane ogni gruppo anziché due. Ma già nel 56 apre il secondo capitolo della storia della presenza dei Verbiti a Ballino. Si apre con la villeggiatura di un mese, tutti insieme nel maso di Germano Fruner in località Castil rimasto di proprietà, a morte avvenuta, dei genitori, ai figli Carlo e Silvia. Carlo affitta per un mese il maso di Castil ma per dormire non c'è posto per tutti e quindi i più grandi dormono nell'ex canonica in paese. La grande maggioranza di questi ragazzi proveniva da famiglie contadine del Veneto, del Friuli, della Lombardia e naturalmente del Trentino. La popolazione li accoglie con grande simpatia, anche perché questi ragazzi si danno da fare e addirittura fanno una compagnia teatrale, il “Carro Tespi” che imbastiva farse all'aperto sul prato adiacente al maso. La gente era invitata e aderiva volentieri. Luglio 1956, segna l'inizio ininterrotto della presenza dei Verbiti a Ballino. Nel 1959 i Padri Verbiti, si chiedono se vale la pena fare un pensiero per il maso di Castil, e contattata la sorella Silvia e i nipoti, a metà del 1960 il maso del Carlo con i prati adiacenti viene acquisito e a fine agosto e in settembre si cominciano i lavori più urgenti, partendo dal tetto. Prestano opera anche alcuni ragazzi più grandi che dormono nell'ex canonica e trovano i pasti gentilmente preparati da mamma Severina, moglie di Alberto Parolari. E l'acqua arrivava da una condotta privata alimentata da una sorgente a 3/400 metri a valle della Camerona. Quando ci si rese conto che era insufficiente, a picco e badile i ragazzi, diretti da Fra Paolo, scavano una traccia dal paese in Castil e vi depongono i tubi; è il primo acquedotto di Castil e funziona ancora. In più riprese si dà mano alla ristrutturazione. Nel 1961 si ricavano due grandi saloni dormitorio, nel primo piano e nell'ex fienile. Dal sito dove Carlo teneva i carri si ricava la cucina, dall’ex stalla il refettorio; nel 62 viene costruito quello che ora è il grande salone di ricreazione. E nel luglio 63 la casa ospita fino al 98 ragazzi. Nel 64 viene aggiunto al settore nuovo con giroscale, servizi e 12 camere. Nell'estate del 65 con un’elegante Cappella, la casa di Castil può dirsi completata. Il nuovo periodo è segnato, specialmente a partire dagli anni 70, da un ventaglio di nuove presenze. In quella che ormai si chiama “Colonie Padre Verbiti Castil”, non c'è solo il gruppo dei ragazzi di Varone che vi soggiorna, ma per lunghi anni arrivano gruppi di ragazzi della Germania che si fermano 20 giorni. Fra Luigi Tarletti che è il cuoto e factotum, ha condotto Castil fino al 2000. Salgono a Castil per diverse estati anche seminaristi di Otranto e a partire dagli anni 80 si amplia l'utenza fino ad occupare la struttura per due mesi e mezzo, nel cuore dell'estate. Col diffondersi dei campi scuola parrocchiali, la Colonia di Castil ospita ragazzi che provengono da Verona, Vicenza, Padova, Brescia, Bergamo, Mantova e i ragazzi della Busa di Riva che hanno prolungato la loro fedeltà all'appuntamento di Ballino per oltre 15 anni; anche gruppi di famiglia hanno soggiornate e gruppi di associazioni religiose, sportive e corali. Intorno al 2000, per una serie di problemi fatti, subentra nella gestione l'Oratorio di Varone, che col nome di V.I.A. (Varone Insieme per gli Altri), prende in mano la gestione di Castil che prosegue a tutt'oggi.
Testimonianza di Adriano Maronese in “Santa Lucia e la Comunità di Ballino” di Graziano Riccadonna e Ivana Franceschi. Comune di Fiavè, Asuc di Ballino, Gruppo Culturale Fiavè-Lomaso-Bleggio, 2009
Per saperne di più
Graziano Riccadonna & Ivana Franceschi, Santa Lucia e la Comunità di Ballino, Comune di Fiavè, Asuc di Ballino, Gruppo Culturale Fiavè-Lomaso-Bleggio, 2009.