Lendinara (Padova), 1 agosto 1827
Battaglia di Bezzecca, 26 luglio 1866
Agente assicurativo
Figlio di Giuseppe, fin da giovanissimo fu un cospiratore e nel 1848, mentre era studente a Padova, partecipò alla difesa di Venezia nel battaglione “Italia libera”. Ritornò nella sua città natale fino al 1851 facendo lo scritturale. Fu comunque costretto ad esiliare e riparò nel Piemonte con l’amico Domenico Cariolato. Furono anni di stenti, soprattutto nel primo periodo. I due ragazzi a Torino vissero momenti drammatici intorno al 1853, trovandosi a non aver cibo e a dormire per qualche giorno, in un ricovero di rami e frasche. A Genova partecipa al tentativo mazziniano di insurrezione il 29 giugno del 1857, arrestato e dopo un periodo di carcere, viene deportato in America a Bahia Blanca in Argentina dove combatte nella Legione Italiana nelle confuse guerre che interessarono in quel momento il territorio. Nel 1859 appena seppe dello scoppio della II guerra di indipendenza ritornò in Italia, grazie anche all’amnistia sabauda. Nel 1860 partecipò alla Spedizione dei Mille. Fu aggregato alla I compagnia (N. Bixio) con il grado di sergente di squadra, ottenendo poi di passare ai Carabinieri Genovesi. Fu valoroso a Milazzo e sul Volturno e fu nominato sottotenente da Garibaldi. Dopo l’impresa sposò Marietta Soà (nativa di Lendinara) e andò a vivere a Firenze per fare l’impiegato in una società assicurativa. Nel 1866 lasciò la moglie e il suo tranquillo lavoro per partecipare alla III Guerra d’Indipendenza durante la quale mori il 26 luglio colpito alla testa, a Bezzecca.
Garibaldi per Alberto Mario, ed. Lavagnino, Genova, 1879
https://i1000.altervista.org/vincenzo-dalla-santa/
da Garibaldi per Alberto Mario ed Lavagnino, Genova, 1879