Polesella (Rovigo), 28 settembre 1823
Castelmassa (Rovigo), 27 aprile 1897
Comandante di Battaglione
Figlio di Carlo Guido Ocari e Rosa Mimari, combatte a Bezzecca all'età di 43 anni.
Nella guerra del 1848 combatté gli austriaci a Badia, Governolo e Cornuda. Inquadrato nel battaglione Zambeccari fu a Vicenza, alla capitolazione di Treviso e a Bologna nel Battaglione Universitario Romano. Nel 1849 partecipò alla difesa della Repubblica Romana. Seguì Giuseppe Garibaldi nel disperato tentativo di raggiungere Venezia difesa dal Manin ma, braccato dagli austriaci, riparò nella repubblica di San Marino. Amnistiato ritornò a Castelmassa esercitandovi la professione di ingegnere civile. Nella campagna del 1859 entrò con il grado di tenente nella 7ª compagnia del 3º reggimento dei “Cacciatori delle Alpi” al comando di Nino Bixio. Nel 1860 partecipò alla campagna nell'Italia meridionale come capitano nella spedizione di Gaetano Sacchi del 19 luglio. Promosso maggiore combatté il 19 settembre sul Volturno a Caiazzo e il 1º ottobre a S. Angelo a Capua, ove fu decorato con la medaglia d'argento al Valor militare. Nel 1866 con lo scoppio della guerra contro l'impero Austroungarico ebbe il comando del 1º battaglione del 2º Reggimento Volontari Italiani posto al comando di Giuseppe Garibaldi. Fu a Magasa, a Cima Rest, al comando di un forte contingente intento all'assedio del Forte d'Ampola. Il 18 luglio prese parte alla battaglia di Pieve di Ledro guidando una colonna d'attacco contro le truppe del maggiore Philipp Graf Grünne. L'Ocari prima di ripiegare dal Trentino si premunì di far collocare, a proprie spese, sulla parete del capitello di Pieve di Ledro una lapide marmorea che ricordasse i valorosi caduti nello scontro del 18 luglio. Abbattuta con il ritorno degli austriaci, fu ricollocata con una solenne cerimonia dopo la liberazione della Prima guerra mondiale, il 24 agosto 1924. Fu decorato con la croce di cavaliere dell'ordine militare di Savoia “per distinti e ottimi servizi prestati nel decorso della campagna e per valore e perizia dimostrati guidando la colonna d'attacco da lui comandata a Pieve di Ledro”. Nel 1911 l'Amministrazione Comunale di Castelmassa per ricordarne la figura e l'opera fece murare una lapide marmorea sulla facciata del Municipio e gli dedicò una strada cittadina.
Testo targa commemorativa:
NELLE CONGIURE - SUI CAMPI DI BATTAGLIA
AMOS OCARI
MAGGIORE NELLE SCHIERE DI GARIBALDI
CONSACRÒ ALL'ITALICA INDIPENDENZA
PENSIERO ED AZIONE
. . .
IL POPOLO DI MASSA
NEL GIUBILEO DELLA PATRIA RISORTA
SCRIVE AI VENTURI
IL NOME DELL'AMATO CONCITTADINO
QUASI STROFE
DEL FATIDICO INNO IMMORTALE
. . .
[ ] 1911
Targa commemorativa, piazza Vittorio Veneto 1 (Municipio) - Castelmassa, RO
Registro di arruolamento, Archvio di Stato di Torino