Brescia, 6 agosto 1848 - 7 luglio 1925
Figlio di Isidoro e Teresa Balchera, a 18 anni, nel 1866, si unisce volontario ai corpi garibaldini impegnati nelle operazioni in Trentino, prendendo parte tra l’altro alla battaglia di Bezzecca. Da documenti di famiglia risulta inquadrato nel 2°reggimento, 1° Battaglione, Compagnia 4°squadra. Una volta congedato, completa gli studi da contabile e partecipa alla gestione della vetreria fondata dal padre a Vestone (Brescia), attività che poi abbandonerà per dedicarsi a tempo pieno ad incarichi amministrativi in diversi comuni della Val Sabbia e della zona del lago di Garda. Dal 1883 al 1916 è segretario comunale di Vestone. In tale veste promuove la ristampa del volume, edito nel 1805, “Istoria delle valli Trompia e Sabbia” di G. Pietro Comparoni, con prefazione di Gabriele Rosa. Suo figlio Giovanni (1895-1962), ingegnere civile, fu tra l’altro per decenni direttore della scuola professionale “Moretto” di Brescia ed è ricordato a Brescia (che gli ha dedicato una via cittadina) per essere stato tra gli ideatori e fondatori dell’Istituto Industriale “Castelli”, tra i più importanti istituti scolastici superiori della città. Nella “Storia della Val Sabbia” di Ugo Vaglia l’esperienza garibaldina di Giovanni Isidoro è brevemente ricordata come segue: “Un Giovanni Bormioli fu nel numero delle camicie rosse vestonesi che seguirono Garibaldi nella campagna del 1866…con Giuseppe Pialorsi, ferito a Montesuello, Giuseppe e Luigi Guerra, Angelo Restelli, Alessandro Cappa, Pietro e Lucio Riccobelli, l’ingegner Domenico Riccobelli e Giovanni."
Ugo Vaglia, Vicende storiche della Val Sabbia dal 1580 al 1915, Brescia, 1955
Giovanni Isidoro Bormioli in divisa garibaldina