Verona, 8 marzo 1840
Monza, 21 luglio 1891
Musicista e patriota
Le spiccate attitudini musicali di Francesco indussero la famiglia ad affidarlo all'organista della chiesa di S. Lorenzo con cui studiò teoria musicale e pianoforte. Dopo esser stato allievo di G. Costalunga, il 31 ott. 1855 entrò nel conservatorio di Milano, dove conobbe Arrigo Boito al quale rimarrà legato da una salda e sincera amicizia. Conseguito il diploma, ottenne al pari di Boito un sussidio ministeriale di 2.000 lire: i due poterono così recarsi a Parigi per perfezionare gli studi e ampliare gli orizzonti culturali. Giunti nella capitale francese entrarono in contatto con H. Berlioz, Ch. Gounod e furono introdotti negli ambienti artistici più vivaci e stimolanti della città. Nel 1866 Faccio e Boito si arruolarono come volontari garibaldini con E. Praga, G.Barrili e molti altri della cosiddetta “ brigata del conservatorio”, condividendo marce, addestramenti ed esercitazioni: si combatteva per il riscatto del natio Veneto, patria comune ad entrambi. Con Boito, lasciò un interessante diario della permanenza dei volontari nel Bresciano. Al termine della spedizione i due si divisero ancora e Faccio tornò a Milano abbandonando momentaneamente l’attività compositiva per cercare di affermarsi come direttore d’orchestra. Diresse Verdi, Donizzetti e Rossini. Musicista di valore e molto ricercato, fu presente molte volte a Brescia personalmente o con sue opere e composizioni. In relazione epistolare molto stretta con il direttore del Teatro Grande Alcibiade Gerardi, ispirò per anni la programmazione e la scelta degli interpreti del massimo teatro cittadino. Fu tra l'altro più volte (nel 1869, 1870 ecc.) direttore della Stagione della Stagione della Fiera del Grande. Diresse più volte opere e concerti.
Franco Faccio
Amleto di Franco Faccio, libretto