Pallestrina (Venezia), 8 ottobre 1833
Milano, 7 marzo 1926
Pittore, patriota
Felice Zennaro, conosciuto anche come Leppa, nasce l’8 ottobre 1833 a Pellestrina in Provincia di Venezia. La sua prima formazione artistica avviene all'Accademia di Venezia, dove presumibilmente conosce Natale Schiavoni. Successivamente Zennaro è a Milano, all'Accademia di Brera, allievo di Giuseppe Bertini. Zennaro interrompe più volte gli studi per arruolarsi e combattere come volontario nelle guerre d'Indipendenza contro l'Austria. Si arruolerà a Bezzecca a 33 anni con i Volontari di Garibaldi del V Reggimento, II battaglione, VI Compagnia. Questa battaglia rappresenta per Felice un momento cruciale della sua vita, infatti rimane ferito e dato per morto mentre il fratello rimane ucciso. Nel 1866 a testimonianza della sua esperienza sul campo di battaglia, dipinge “La battaglia di Bezzecca” opera di efficace interpretazione drammatica (ritrae il fratello in un angolo), conservata al Museo del Risorgimento a Milano. Il pregevole dipinto fu donato a Garibaldi in persona. A partire da questa donazione l’opera sarà al centro di errate attribuzioni, il giallo durerà per circa 150 anni. Infatti Garibaldi, che apprezzò molto il presente, fece realizzare una riproduzione fotografica che rispedì a Felice Zennaro, non prima di aver apposto il suo autografo e la dedica "A Felice Gennaro". Da questa prima storpiatura del nome dello sfortunato pittore sono derivate altre errate attribuzioni: sul francobollo della Zecca di Stato, emesso nel 1961 per l'anniversario dei 100 anni dell'Italia Unita, leggiamo "F. Zanaro". Il museo del Risorgimento di Milano, sede in cui tutt'ora si trova il dipinto orignale della Battaglia di Bezzecca, attribuisce l’opera a Fausto Zonaro, un autore di soggetti orientali. Il fatto coinvolge anche la filatelia: nel 1966, al centenario della ricorrenza, le Poste italiane emettono un francobollo commemorativo, riconoscendo in F. Zanaro l'autore del dipinto. Nell'edizione del 2005, il Sassone - Catalogo completo dei francobolli d'Italia e paesi italiani – riporta come errato il nome dell'autore "Zanaro" e lo attribuisce finalmente a F. Zennaro. Il giallo su uno dei quadri più famosi del Risorgimento si chiude. Nel 1898 Zennaro è a Torino con il dipinto Ingenuità e buon cuore, due anni dopo, alla mostra milanese sulla Pittura Lombarda dell'Ottocento, espone Primi passi. I soggetti di genere di Felice Zennaro sovente fanno riferimento all'epopea risorgimentale o sono ad essa legati. Interessante, inoltre, la sua attività di ritrattista come testimoniano i dipinti: Autoritratto, Ritratto del conte Francesco Annoni, Ritratto della signora Cottini (Milano, Galleria d'Arte moderna). Zennaro, foto reporter del suo tempo, si spegne a Milano il 7 marzo 1926.
Felice Zennaro, La Battaglia di Bezzecca, olio su tela, 1866. L'opera fu donata dall’autore a Giuseppe Garibaldi, oggi è esposta al Museo del Risorgimento di Milano (Palazzo Moriggia)
Nel 1966, centenario della ricorrenza, le Poste italiane hanno emesso un francobollo commemorativo, riconoscendo erroneamente in F. Zanaro l'autore del celebre dipinto