Venezia, 2 giugno 1841
Parigi, 31 dicembre 1917
Pittore impressionista italiano di rilievo, garibaldino
Figlio di una famiglia di scultori neoclassici, il padre Pietro e il nonno Luigi gli trasmisero una solida base artistica. Dopo gli studi alle Accademie di Belle Arti di Venezia e Milano, aderì giovanissimo alla causa risorgimentale, partecipando nel 1860 all’impresa dei Mille con Garibaldi.
Tra il 1862 e il 1866 visse a Firenze, entrando in contatto con i Macchiaioli, pittori che influenzarono profondamente il suo stile, caratterizzato da una fusione tra la tecnica toscana della macchia e il cromatismo veneto. Ritornato a Venezia e poi tra Roma e Firenze.
Nel 1866 si arruola nel Corpo Volontari garibaldini per partecipare alla Campagna per la liberazione del Tirolo, nell'ambito della Terza Guerra d'Indipendenza. Viene incorporato nel 1° Battaglione Bersaglieri, 4^ Compagnia; rimane ferito.
Nel 1874 si trasferì a Parigi, dove si legò ai pittori impressionisti, come Toulouse-Lautrec, Degas, Renoir e Pisarro. Espone insieme agli altri impressionisti italiani, Boldini e De Nittis. Baudelaire lo definì un “pittore della vita moderna” per la sua attenzione a soggetti di vita quotidiana, soprattutto donne ritratte con grande sensibilità espressionista influenzato dal mondo della moda e dalla pittura en plein air, con uno stile che univa sensibilità veneziana e tecnica impressionista. Attivo nel movimento fino alla morte, lavorò anche come disegnatore di moda e fu apprezzato dal mercante Durand-Ruel. Morì a Montmartre nel 1917; il suo lavoro, inizialmente sottovalutato in Italia, ottenne successivo riconoscimento come importante esponente dell’Impressionismo tra gli italiani a Parigi.
F. Zandomeneghi, Place d'Anvers, Paris, 1880 olio su tela