Genova,18 aprile 1845
Genova, 6 novembre 1932
Imprenditore, armatore, banchiere italiano e patriota
Di antica famiglia ligure di esperti navigatori, cominciò la sua carriera sui velieri del padre Rocco. Ottenuto il diploma di capitano marittimo, Piaggio frequentò corsi di lingua e scienze commerciali a Ginevra e visitò molti paesi europei. Poco più che ventenne, nel 1866 si arruolò nelle truppe garibaldine partecipando alla III Guerra di Indipendenza, e si distinse nella battaglia di Bezzecca. Nel 1869 sposò Ester Pastorino (1851-1883), figlia di Pasquale, finanziere e assicuratore marittimo. Dalla loro unione nacquero Carlo, Amedeo, Maria, Giuseppe e Rocco. Ripresa la propria attività come armatore, fu tra i primi a intuire l'importanza della navigazione a vapore per i traffici transoceanici, specialmente verso l'America Meridionale. Modernizzò i servizî passeggeri della Società “Rocco Piaggio & Figli” con la costruzione di piroscafi che collegavano Genova con Montevideo e Buenos Aires. Incorporata la sua flotta in quella della Navigazione Generale Italiana, Piaggio assunse la direzione della nuova compagnia e le diede nuovo impulso, sia attraverso la costruzione di più moderne unità, sia rinnovandone l'organizzazione. Fu deputato dal 1890 e nel 1898 divenne senatore. Fu anche un benemerito dell'assistenza sociale, fondò ricoveri, erogò borse di studio, sostenne e promosse iniziative per la gioventù. Nel 1904 creò il Lloyd italiano, che si distinse iniziando i suoi servizî con piroscafi speciali, destinati all'esclusivo trasporto dei passeggeri di 3ª classe. Piaggio, con la collaborazione dei suoi quattro figli, Carlo, Amedeo, Giuseppe e Rocco, creò un gruppo industriale costituito da cantieri, società di navigazione e diverse aziende. Fu inoltre promotore di molte importanti iniziative industriali: fondò la compagnia di assicurazioni "Italia", la Banca di Genova (da cui è derivato l'attuale Credito italiano), la Società Esercizio Bacini (da cui nacque il cantiere navale di Riva Trigoso che produsse unità mercantili e da guerra) e la Raffineria genovese, trasformandola nell'attuale Società Italiana per l'Industria degli Zuccheri, della quale fu presidente sino alla morte. Diresse per lungo tempo la Stearineria italiana (poi Mira Lanza) e la Cartiera di Ormea. Si spense a Genova il 6 novembre 1932.
Mercantile dal cantiere navale di Riva Trigoso (Sestri Levante, Genova)
Fabbrica di candele steariche a Mira (Venezia), Riviera G. Matteotti, 1910 ca
L'Unità, 26 agosto 1974, l'articolo ripercorre le imprese della dinastia Piaggio