Palermo, 13 settembre 1827
… 24 febbraio 1913
Domenico Bazzano, figlio di Salvatore e Caterina Curti, nacque a Palermo il 13 (per alcuni 11) settembre 1827 da famiglia di origine romagnola. Domenico portava una lunga barba scura, marchio inconfondibile dei patrioti e cospiratori tanto che i gendarmi borbonici erano soliti dire che chi la portava, prima o dopo, finiva in galera. E lui, umile portiere, effettivamente condusse una vita al limite dell’epico perché fu presente a tutte le grandi campagne militari del Risorgimento. Nel 1848 fu milite della Guardia Nazionale, fu alla battaglia di Palestrina con la Repubblica Romana nel 1849, seguì l’Armata Sarda nella guerra in Crimea nel 1855-1856, fu presente nella guerra del 1859 contro l’Austria e combattente a Palestro, Montebello, Magenta e Solferino; nella campagna garibaldina del 1860 combatté nella 1^ Compagnia negli epici scontri di Calatafimi, Palermo e Milazzo; con Garibaldi fu ancora in linea in Aspromonte nel 1862 e a Bezzecca nella guerra del 1866 per la liberazione del Veneto. Ebbe anche il tempo di avere sei figli dalla moglie Agata Grasso, due maschi, quattro femmine. Ad integrare lo stipendio da portiere ebbe la sola pensione prevista per i “Mille di Garibaldi” dei quali fu glorioso e venerato veterano fino alla scomparsa avvenuta, quasi novantenne, nel 1912 (per alcuni 24 febbraio 1913). Si spense a Catania, nella casa di via Coronda 88; oggi, nel cimitero cittadino, riposa in una tomba fortunatamente tutelata dai Beni Culturali per la sua importanza storica. A Palermo, invece, una via ne perpetua la memoria ricordandone la gloriosa e magnifica figura.
Da un articolo di Alessandro Mella su www.civico20news.it#unodeimille