Cagnò (Trento), 21 aprile 1840
Cagnò, 4 maggio 1918
Medico. patriota
Il padre, l'ex magistrato Giovanni De Pretis aveva subito vessazioni da parte del governo austriaco dopo che nel 1848 era stato eletto deputato alla Dieta di Francoforte e si era battuto invano per ottenere l'autonomia del Trentino dal Tirolo tedesco. Col cambio di generazione, si passò dalla lotta parlamentare alla lotta armata. Il figlio Giustiniano, del nobile casato dei De Pretis Cagnodo, è un medico stimato (nel solco della tradizione familiare). Nel 1866 si arruola nello squadrone Guide a Cavallo al comando del maggiore Nicostrato Castellini di Rezzato; Nicostrato, attestato a Edolo per sorvegliare il Passo del Tonale, la notte del 3 luglio guidò una pattuglia in ricognizione fino a Vezza d'Oglio, dove l'indomani si svolse la battaglia persa dagli italiani anche a causa delle incomprensioni tra ufficiali. Si spegne il 4 maggio 1918, sei mesi prima della fine della I guerra mondiale.
"Il quartetto di camicie rosse"
Giustiniano, insieme ai fratelli Carlo, Cesare e al cugino Sisinio (appartengono tutti e quattro alla nobile famiglia di Cagnò) sono ardenti sostenitori dell'italianità del Trentino e combattono al fianco delle milizie garibaldine dalla Spedizione dei Mille alla Terza Guerra d'Indipendenza.
Cesare De Pretis
Medico chirurgo di Cagnò, parte con Garibaldi nella Spedizione dei Mille. Appartiene alla cosiddetta schiera dei "garibaldini della seconda ora" (ingente gruppo di garibaldini che non si imbarcò a Quarto con la prima spedizione). Combatte a Milazzo contro l'esercito borbonico. Muore a Strigno a soli trent'anni.
Carlo De Pretis
Terminati gli studi di ingegneria civile, nell'estate del 1866 si arruola nella I Compagnia, II Battaglione di bersaglieri volontari col grado di caporale. Alla vigilia della battaglia di Vezza era di sentinella sui sentieri sopra il paese di Incudine, insieme a Vigilio Inama, il celebre studioso di Fondo e ad Alessandro de Zinis di Cavareno. Il 21 luglio Carlo prende parte alla battaglia di Bezzecca durante la quale viene colpito meritandosi così una medaglia di bronzo al valore militare. Vivrà fino a 84 anni progettando ponti e linee ferroviarie. Si spegne in Val di Non nel 1921. Fu il più longevo del quartetto di "ardentissime camicie rosse" di Cagnò.
Sisinio De Pretis
Figlio di Luigi, medico condotto di Cagnò, e cugino dei tre fratelli de Pretis. Sisinio a soli 18 anni fugge dal ginnasio di Trento con due compagni e si arruola volontario nel Battaglione dei Bersaglieri di Vignola. Si imbarca poi a Genova con la seconda spedizione dei Mille sotto il comando del colonnello Medici. Partecipa alla battaglia di Milazzo. Rientrato in Trentino vive a lungo in clandestinità per poi trasferirsi a Graz per studiare medicina. Nel 1893 muore di polmonite.
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Giustiniano De Pretis
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