Nicostrato Castellini

ID 45671 

Rezzato (Brescia), 17 ottobre 1829Vezza d'Oglio (Brescia), 4 luglio 1866 Frequentò il liceo a Brescia e poi si trasferì a Milano. Era stato combattente nel 1848 a Rezzato, durante le Dieci giornate di Brescia, in Val Camonica e fu ferito a Morazzone. Combatté nel 1848 nella Legione Bresciana. Nel 1849 partecipa alla difesa di Venezia. Nel 1860 fu alla campagna nell'Italia meridionale, con la seconda spedizione di Giacomo Medici, a sostegno della spedizione dei Mille, distinguendosi per valore nella presa di Milazzo, nella battaglia del Volturno e a Caiazzo, ove fu promosso al grado di maggiore. Nel 1862 seguì Garibaldi nella giornata d'Aspromonte. Fondò un ente di beneficenza per i reduci garibaldini. Allo scoppio della terza guerra di Indipendenza del 1866 si arruolò nel Corpo Volontari Italiani di Garibaldi, sempre con il grado di maggiore comandante il 2º Battaglione dei Bersaglieri milanesi, uno dei pochi reparti prontamente operativi per la campagna e fu perciò il primo ad essere impiegato nelle operazioni. Si distinse il 25 giugno nella battaglia di Ponte Caffaro, ove comandò lo schieramento garibaldino, ma morì, il 4 luglio, negli scontri con gli austriaci durante la battaglia di Vezza d'Oglio, colpito in un assalto da una palla al torace e sostituito nel comando dal capitano Antonio Oliva. Il figlio Orsini, fondatore a Milano dell’omonima banca, nel 1888 sposò Emma Sighele, sorella del sociologo e irredentista di Nago Scipio.   http://www.museocivicogaribaldino.it/la-storia-battaglia-di-vezza-d-oglio/8-pages/100-nicostrato-castellini-approfondimento.htmlhttps://www.treccani.it/enciclopedia/nicostrato-castellini/

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Nicostrato Castellini in divisa garibaldina

Nicostrato Castellini

"Il custode della tomba", marmo bianco di Carrara, opera dello scultore Luigi Gilberto Buzzi,1867. La tomba di Castellini è la prima opera scuoltorea entrata al Cimitero Monumentale di Milano dall'inaugurazione del 1866. Una figura angelica è seduta su un sarcofago, sorretto da zampe leonine e innalzato su un basamento lapideo: lo sguardo sereno è rivolto verso l’alto, ad indicare, forse, la veglia divina sulla sepoltura, oppure l’ascesa dell’anima al cielo. L’angelo ha in mano una corona di foglie di quercia, simbolo della forza e dell’integrità del defunto. Agli angoli della sepoltura vi sono quattro fucili, realizzati in ghisa, che rimandano alla militanza garibaldina di Castellini

Emporio Pittoresco, settimanale, notizia della morte di Castellini

Morte di Nicostrato Castellini, Incisione estratta da Rivista d'epoca del 1866