Giuseppe Carpenè

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Brugnera di Sicile (Pordenone), 27 settembre 1839Conegliano (Treviso), 6 aprile 1929Biografia a cura di Marzia Morganti – Marte Comunicazione Figlio di una stirpe di Ingegneri, trascorre la sua infanzia a Belluno dove il padre Bernardo amministrava gli interessi del Casato Nobiliare dei proprietari terrieri De Manzoni. La mamma è Daria Zugliani. Dopo l’infanzia bellunese, la Famiglia, per seguire il lavoro del padre dovette trasferirsi nel 1846 a Conegliano in provincia di Treviso.   Nel 1859, non sopportando la dominazione austriaca si trasferì a Pavia e condivise con il fratello Antonio la passione per la politica nonché l’arruolamento volontario. Prese parte, insieme al fratello Antonio alle battaglie per l'Indipendenza dal giogo asburgico, riuscendo però a partecipare soltanto alla seconda spedizione garibaldina fino alla battaglia del Volturno. Giuseppe combatté in più battaglie, partecipò a quelle del Trentino con la famosa spedizione a Ponte Caffaro e Bezzecca, ove si arrestarono con lo storico “obbedisco” di Garibaldi. La presenza di Giuseppe Carpenè nelle file garibaldine fu riportata nella rubrica alfabetica redatta nel 1866 e parte integrante della “mappa ritrovata” della Rete Museale Ledro. Raggiunta l’Unità d’Italia, Giuseppe Carpenè ritornò nella sua città e si concentrò sugli studi e sul lavoro, tra cui la realizzazione della carta enografica della Provincia di Treviso nel 1868, la costruzione delle Cantine dell’Amministrazione dei Conti Collalto di Susegana, gli edifici del convitto della Scuola Enologica e la progettazione della strada del Passo di San Boldo, iniziata nel 1914 e le cui gallerie furono completate dall’esercito invasore nel 1918. Fu nominato Cavaliere della Corona d’Italia e si spense a Conegliano il 6 Aprile 1929.   

Registro di arruolamento, Archivio di Stato di Torino