Motta di Livenza (Treviso) 1841 (?)
Battaglia di Bezzecca, 21 luglio 1866
Conte Carlo della Frattina di Pravisdomini, patriota garibaldino caduto a Bezzecca nel 1866
Figlio di Paolo e Maria Argentina, Carlo Frattina si arruola nel XIII Reggimento Fanteria e partecipa nel 1859 alla Seconda Guerra d’Indipendenza. Dalla scheda allegata Frattina risulta studente arruolato con numero di matricola 25840 nell'11^ Compagnia e congedato il 4 agosto 1859. Dal documento si rileva l'aspetto del Frattina, alto 1,74 mt, di capigliatura bionda e occhi chiari. In merito alle decorazioni ricevute, Carlo viene decorato con una medaglia francese commemorativa della Campagna del '59. Nel '60 -'61 Carlo partecipa alla campagna della " Bassa Italia", non fu dei Mille ma arrivò con la seconda ondata, sergente nel 1°battaglione d'Assalto dell'Esercito Meridionale di Garibaldi.
Quando nel 1866 la notizia dell'entrata in guerra contro l'Austria giunge a Motta di Livenza, Lepido Rocco scrive: “Ecco un’eletta schiera di giovani di Motta volare a raggiungere le bandiere dell’esercito italiano, o a raccogliersi sotto il vessillo del glorioso duce dei volontari [Giuseppe Garibaldi].” Questi volontari, uniti agli altri garibaldini e guidati da Giuseppe Garibaldi, si spingono fin nel Tirolo e vincono gli austriaci a Monte Suello, Landrone, Darzo, Condino e Bezzecca.
Carlo Frattina si arruola nel Corpo Volontari garibaldini all'età di 25 anni, il 5 giugno 1866, nel 9° Reggimento della 18^ Compagnia. Partecipa alla Campagna per la liberazione del Tirolo meridionale e morirà sul campo di battaglia durante la Battaglia di Bezzecca, il 21 luglio 1866. A riguardo Lepido Rocco riporta: "..vi cadeva trafitto da palla nemica, quasi a consacrare col suo sangue il nostro diritto, il più fiero, il più tenace nella resistenza, il più audace dell’eletta schiera dei volontari mottensi, il generoso conte Carlo Frattina".
Nel 1870 a Treviso, quando furono scoperte le lapidi dedicate ai caduti nelle guerre risorgimentali, l’avv. Giuseppe Valerio Bianchetti (garibaldino a Bezzecca con Frattina) esclamava: “E tu eri bello, eri giovane, eri forte, o conte Carlo Frattina. La fortuna ti era stata prodiga di suoi favori, Apollo ed Ercole parevano fusi in te; e pur moristi! Permettetemi questo sfogo del cuore! Egli mi fu compagno, fratello negli studi, nelle pugne, nell’esilio, egli mi cadde al fianco, fulminato nel capo dal piombo straniero, mormorava due nomi, quello dell’Italia e quello della fanciulla amata! Ora le sue ossa riposano nel campo santo di Bezzecca; pesta il tedesco le zolle su cui sparse il suo sangue, e la vecchia sua madre, guardando al luogo ov’egli a mensa sedea, rivolge il suo viso languido!”. A Motta di Livenza una via porta il suo nome.
Soc. S. Martino e Solferino, Progetto Torelli, archivio digitale
Registro di arruolamento del 1866, Archivio di Stato di Torino
Registro di Arruolamento, scheda relativa all'arruolamento nel 1859 di Carlo Frattina