Alberto Riva

ID 31468

Casnate con Bernate (Como), 17 maggio 1848
Milano, 10 maggio 1924

Patriota, ingegnere e imprenditore e fondatore della Riva Calzoni, azienda produttrice di turbine e pompe per centrali idroelettriche

Figlio di Giacomo e Luigia Perlacca, Riva cresce in una famiglia in buone condizioni economiche grazie all'attività della lavorazione della seta. Nel 1865 si iscrive alla facoltà di Scienze fisiche e matematiche dell'Università di Pavia e accede poi ai corsi del Regio Istituto Tecnico Superiore di Milano (poi Politecnico). L'anno seguente, nel 1866 con altri compagni di corso, tra i quali Giovanni Battista Pirelli e il loro carismatico professore Giuseppe Colombo, abbandona momentaneamente gli studi per partecipare alla Campagna per la liberazione del Tirolo meridionale dal dominio austriaco nel contesto della Terza Guerra d'Indipendenza. A soli 18 anni si arruola nelle Corpo Volontari Italiani al seguito di Garibaldi, incorporato l'1/6/1866 nel 1° Reggimento, 1° Battaglione della 4^ Compagnia. Nel '67 sarà a Mentana. Rientrato a Milano, decide di completare gli studi iscrivendosi al corso di ingegneria industriale del Politecnico dove ha modo di stringere amicizia con alcuni dei futuri protagonisti dell'imprenditoria milanese: Cabella, Salmoiraghi, Borghi, Pirelli, Saldini, Paladini, Saviotti quasi tutti uniti dalla passione per la causa risorgimentale. Milano si avviava a divenire protagonista di un prorompente sviluppo industriale, sotto l’impulso della sua pragmatica borghesia imprenditoriale. Nel 1870, dopo la laurea, parte per un viaggio all'estero di "esplorazione commerciale" alla ricerca di esperienze e contatti (ne resta testimonianza in un fascio di lettere scambiate con l'amico Pirelli, a sua volta impegnato in un'analoga esperienza all'estero). Riva potrà fare esperienza presso la svizzera Honegger di Rüti, un'importante fabbrica di macchine per la tessitura. Nel 1872 apre a Milano uno studio di ingegneria e di “commercio di commissione in macchine”. Punto di forza della ditta è la rappresentanza, in esclusiva per l'Italia, di alcune importanti case estere come Marshall & Sons di Gainsborough, azienda produttrice di macchine per la trebbiatura a vapore, e Socin & Wick di Basilea, rinomata soprattutto per le turbine e altri congegni meccanici. In una decina di anni Riva riesce a rendersi autonomo dai soci e ad affermarsi come uno dei più intraprendenti operatori del settore. Proprio gli anni ’80 costituirono per Alberto Riva una vera svolta nella vita professionale: dalla costituzione di una società all'incontro con Alberto Amman e al sodalizio con Ugo Monneret de Villard sino al suo ingresso definitivo ai vertici delle élites milanesi con la costituzione nel 1889 di quella società «A. Riva e C», che nel 1894 avrebbe dato vita alla «Ing. A. Riva, Monneret e C.», punto la principale fornitrice di turbine all’industria manifatturiera italiana. Riva riuscirà ad aggiudicarsi la fornitura di quattro turbine di 2.160 hp ciascuna per la centrale della Edison di Paderno d'Adda, la più grande in Europa. Nessuno in Italia ha mai costruito turbine di quelle dimensioni. Come avrebbe ricordato l'imprenditore nel 1922, in occasione delle celebrazioni dei suoi cinquant'anni di lavoro, quello «fu l'inizio della nostra fortuna». Da quel momento, infatti, tutti i maggiori impianti idroelettrici del Paese utilizzano macchinario prodotto nelle officine Riva. Un successo confermato anche dalle prime ordinazioni dall'estero, come la commessa di due turbine Francis di 3.000 hp per l'impianto sulle cascate del Niagara della Cataract Power di Hamilton. Un'affermazione di grande rilevanza anche in termini di immagine, perché mostra che l'Italia è in grado di esportare, oltre a migliaia di emigranti, macchinari in un settore allora alla frontiera tecnologica come quello delle costruzioni elettriche.

Universalmente stimato per la sua competenza amministrativa e finanziaria, nel corso della sua vita ha fatto parte del Consiglio di amministrazione di numerose società e istituti bancari, dalla Miani e Silvestri al Credito Italiano, dalla Società del linoleum alla Banca d'Italia, del cui Consiglio di reggenza era ascoltato membro. In parallelo all'affermazione economica troviamo il suo nome in molte associazioni e sodalizi cittadini. Esponente del Circolo degli interessi industriali, un'associazione elettorale fondata nel 1886, che vedeva la presenza di una nutrita e qualificata rappresentanza del ceto imprenditoriale milanese, consigliere della locale Camera di commercio dal 1887 al 1890, consigliere comunale dal 1905 al 1907, Cavaliere del lavoro (1909) e Commendatore della corona (1914), Riva era stato anche tra i fondatori della sezione milanese del Club alpino italiano e successivamente del Touring Club (vicepresidente dal 1895 al 1906). Muore a Milano nella primavera del 1924.

La documentazione che testimonia l'attività imprenditoriale di Alberto Riva è conservata presso l'Istituto milanese per la storia dell'eta contemporanea della Resistenza e del movimento operaio - ISMEC, nel fondo Riva & Calzoni - archivio storico
https://www.sissco.it/recensione-annale/alberto-riva-e-la-milano-industriale-del-suo-tempo/
https://it.wikipedia.org/wiki/Riva_Calzoni
https://www.treccani.it/enciclopedia/alberto-riva_(Dizionario-Biografico)/

 

 

 

facce2

Alberto Riva ai tempi del Politecnico

Gruppo di laureati al Politecnico di Milano, Riva è in piedi a sinistra, 1870. Molti di loro diventeranno uomini chiave per l’industria milanese di fine Ottocento

Registro di Arruolamento, Archivio di Stato di Torino