Cairo Montenotte (Savona), 6 ottobre 1838
Brescia, 6 novembre 1910
Scrittore, patriota
A dodici anni entrò nel collegio degli Scolopi di Carcare dove fu Allievo di Atanasio Canata, grande letterato ed educatore. Abba nel suo libro "Da Quarto al Volturno. Noterelle d'uno dei Mille"(1891) ricorda con commozione il su maestro. Nel 1854 fu "principe" dell'Accademia del collegio. Amava i classici e si applicò con particolare passione alla filosofia. Si entusiasmò per Foscolo, Giovanni Prati e Aleardo Aleardi. Si iscrisse all'Accademia di belle arti di Genova che lasciò nel 1859 per arruolarsi volontario nel reparto dei cavalleggeri Aosta Cavalleria di stanza a Pinerolo, ma non terminò l'istruzione militare in tempo per partecipare ai fatti della II Guerra d'Indipendenza. Nel 1860 si imbarcò con i garibaldini da Quarto per la Sicilia, dove si distinse nella battaglia di Calatafimi. Nella presa di Palermo si meritò i gradi di ufficiale e partecipò anche alla battaglia del Volturno, dove riportò una menzione onorevole. Nell'aprile del 1861 ritornò a Cairo Montenotte dove, con altri uomini d'avanguardia, fondò la Società Operaia di Mutuo Soccorso in Val Bormida, contribuendo all'emancipazione sociale del paese. Nel 1862 si trasferì a Pisa, dove cominciò a prepararsi per l'impresa in Aspromonte, fu però trattenuto a Genova dalle autorità. Preferì quindi tornare a Pisa dove si dedicò intensamente a studi storici e letterari. Nel 1866 si arruolò nei Corpo Volontari italiani garibaldini e prese parte alla battaglia di Bezzecca come luogotenente del VII Reggimento. Qui conquistò la medaglia d’argento al Valor Militare per “aver con pochi animosi seguita la bandiera salvando inoltre due pezzi d’artiglieria”. Successivamente fu professore e preside a Faenza e a Brescia. Il 5 giugno 1910 Abba fu nominato senatore. Morì a Brescia il 6 novembre 1910 all'età di 72 anni. Uomo onesto, educatore irreprensibile e cittadino virtuoso, commovente fu il trasporto nel cimitero di Cairo, accanto alle spoglie dei suoi familiari. Sicuramente massone già dai tempi della spedizione dei Mille, nel 1869 da Maestro fu tra i fondatori della Loggia Sabazia di Savona, ancora esistente all'inizio del XXI secolo. Tra le sue opere letterarie ricordiamo La primavera di Pisa nel 1866, Le rive della Bormida nel 1794 (1875), le Noterelle d'uno dei Mille edite dopo vent'anni che nel 1882 furono ristampate col titolo Da Quarto al Faro e poi, nel 1891, col titolo definitivo: Da Quarto al Volturno. Noterelle d'uno dei Mille", un "piccolo capolavoro", come lo definì il Carducci. Scarso valore hanno le novelle (Cose vedute, 1887) e i versi (Romagna, 1887); di più ampio respiro Cose garibaldine (1907) e Pagine di storia, tre volumi postumi (1912-13). Scrisse anche: Storia dei Mille narrata ai giovinetti (1904) e Vita di Nino Bixio (1905). Tra il 1905 e il 1907 Cesare Abba pubblica la raccolta in tre volumi Pagine di Storia, edizioni S.T.E.R.N., Torino. In particolare, il II volume Ricordi garibaldini, indaga le sfaccettature dell vita dell'Eroe e della sua naturale influenza attrattiva sui soldati.
Relazioni dal Convegno Giuseppe Cesare Abba e la memorialistica garibaldina, Brescia, 1980
https://www.treccani.it/enciclopedia/giuseppe-cesare-abba_%28Dizionario-Biografico%29/
https://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Cesare_Abba
Giuseppe Cesare Abba nel 1861
Busto commemorativo di Giuseppe Cesare Abba nel parco Villetta Di Negro (Genova), opera di Giovanni Scanzi (1840-1915)
Giuseppe Cesare Abba, Ricordi Garibaldini, Ed. S.T.E.N., Società Tipografico Editrice Nazionale, 1913, Torino