Camminata storica al rifugio San Pietro 2014
La sfida al tempo inclemente non ha nuoiuto all’associazione “Riccardo Pinter”, impegnata domenica 27 nel duplice appuntamento del XX anniversario della scomparsa del filantropo Riccardo Pinter e della presentazione del primo appuntamento della Pinter con il “maggio dei libri”, la biografia di don Vittorio Cristelli, “giornalista del concilio”. Il tutto con il ritrovo dei soci alla sede naturale del gruppo, il rifugio San Pietro al monte Calino. Il “maggio dei libri” è patrocinato dalla biblioteca civica di Riva e Ars Venandi, in collaborazione con Vita Trentina, Premio Mario Rigoni Stern e UNCI, unione cavalieri d'Italia.Per l’occasione l’associazione Pinter aveva organizzato la tradizionale Camminata storica a San Pietro, dopo il successo degli scorsi anni: ma quest'anno evidentemente la Camminata non s'è potuta fare a causa della pioggia battente sul monte Calino: unica concessione del tempo, la visita alla “Me baita”, la baita del poeta Giacomo Floriani, amante del San Pietro e del Calino come suo “buen retiro” davanti al “tossèc dei pinsèri” alla pari di Riccardo Pinter. Dopo il pranzo sociale presso il rifugio San Pietro, don Vittorio Cristelli ha celebrato la messa del ventennale della scomparsa di Pinter, avvenuta il 18 aprile 1994 nella chiesetta di S.Pietro. Dopo la Messa in ricordo di Riccardo, per i soci e appassionati gli autori del libro su don Cristelli, Diego Andreatta e Walter Nicoletti hanno presentato le tematiche della bella biografia, introdotti dalla lettura di Graziella Zeni delle parole di Alex Zanotelli in prefazione: “E' in questo spirito che abbiamo continuato il nostro cammino sulle strade dei poveri, sognando quella Chiesa povera per i poveri di cui parla ora papa Francesco, così simile a papa Giovanni che aveva indetto il concilio parlando appunto di “Chiesa dei poveri”. Da parte sua don Vittorio Cristelli ha voluto ringraziare autori e Vita Trentina per il riconoscimento offertogli con quest'opera, dicendosi convinto che la strada da lui aperta con il dialogo e la condivisione abbia bisogno di essere ulteriormente approfondita e seguita. Così l'uomo di frontiera, l'amico degli ultimi, degli emarginati ha voluto ribadire l'importanza del dialogo e della condivisione tra cattolici e laici.