Briciole scettiche

 

Briciole scettiche del xx secolo è un saggio filosofico di Aldo Riccadonna, nel quale l’autore si è proposto di scoprire alcune impressioni operanti in pensatori del ‘900, presenti anche in vari pensatori del passato. Sono stati presi in esame Musil, Feyerabend, Proust, Borges, Pasolini, Cioran. In essi ha rinvenuto riflessioni o dichiarazioni o invettive che ha estratto e riunito sotto un canone comune: lo scetticismo. Gli argomenti trattati nel saggio sono molteplici: la filosofia della storia, la scienza, l’identità personale, i ricordi, il passato, il linguaggio, l’eternità, il tempo, le convenzioni ecc. Il ‘900 ha messo sotto silenzio molte posizioni precedenti. L’autore ha visto tale critica come un riesumare antiche idee, presenti anch’esse in epoche di crisi, come durante l’Ellenismo o durante la Francia del ‘500. Lo scetticismo sale a galla quando la storia ha deluso, quando l’umanità perde i punti di riferimento, come nei quadri dei cubisti, dove la realtà viene vista da varie prospettive, ma nessuna è quella ortodossa, quella legittima, essendo tutte possibili e tutte illusorie.

Riconoscimenti:

- Secondo premio nel 2010 nel Premio letterario “Lago Gerundo – Europa e Cultura”, a Paullo (MI).

- Primo premio nel 2011 nel Premio letterario “Mario Pannunzio” a Torino.

- Primo premio nel 2012 nel Premio Letterario Internazionale “Mondolibro” a Roma.

- Primo premio nel 2013 nel “Premio Nazionale di Filosofia – Le figure del pensiero”, organizzato a Certaldo (FI) dall’Associazione Nazionale Pratiche Filosofiche.

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