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La Strada Statale 45 bis Gardesana Occidentale è un'importante strada che inizia a Cremona e termina a Trento, con una lunghezza di 154,160 km. L’esigenza della realizzazione di una strada lungo il lago di Garda si pone soprattutto allo scoppio della Prima guerra nel 1914, quando l’esercito italiano si schiera di fronte al saliente Trentino, e c’era l’esigenza di portarsi a ridosso della prima linea attestata nella zona di Riva del Garda. Bisogna però aspettare il dopo guerra perché l’argomento ritornasse all’ordine del giorno e nel 1926 l’ingegner Riccardo Cozzaglio iniziò il progetto per il tratto tra Gargnano e Riva del Garda. La strada fu realizzata tra il 1929 e il settembre del 1931, suddividendo il tracciato di 28 chilometri in sei cantieri, dove 2000 operai scavarono 900.000 metri cubi di roccia e realizzarono 70 gallerie per un totale di 7.182 metri. L’inaugurazione si tenne il 18 ottobre 1931 alla presenza di Gabriele d’Annunzio, grande sostenitore assieme a Benito Mussolini dell’opera, che la battezzò con il nome di Meandro. E’ di questi ultimi anni il dibattito sulla costruzione della ciclabile del Garda che è stata inserita nel 2016 nelle priorità nazionali del Governo tra le 5 ciclovie da realizzare. Quindi sembra molto interessante che una statale a grande scorrimento di traffico pesante che nel passato aveva visto passare camion e rimorchio che arrivavano a ben 22 pneumatici, nel prossimo futuro diventerà anche una ciclabile famosa in tutto il mondo, essendo uno dei cinque progetti strategici del governo italiano di realizzazione di ciclovie.

OBIETTIVO DEL PROGETTO

L'obiettivo è fissare con un reportage fotografico e video le caratteristiche architettoniche costruttive di questa strada, compresi molti particolari all'apparenza insignificanti, come le decorazioni dei portali delle gallerie e dei muretti che negli anni sono stati via via sostituiti da guard rail metallici. Questo per evitare che altri particolari costruttivi di questa opera d'arte ingegneristica vadano ulteriormente persi. Tutto questo reportage è da mettere a confronto con le immagini storiche della Gardesana mescolate con alcune memorie, racconti ed aneddoti di chi l'ha percorsa per lavoro e con un certo timore dato che parliamo di ben 70 gallerie con sagome diverse e talvolta problematiche. Infatti gli autisti di mezzi pesanti spesso in queste gallerie hanno lasciato i segni, anche questi da documentare, non solo sulle rocce ma anche indelebilmente nei propri ricordi.

 

La ricerca è in collaborazione con Il Fotogramma Nago Torbole

La ricerca è stata finanziata da