Gustavo Frizzoni

ID 11623

Bergamo, 11 agosto 1840
Milano, 10 febbraio 1919

Critico d’arte                                                                

Nacque a Bergamo in una famiglia di origini svizzere. Il padre possedeva una ditta di lavorazione della seta, era un bibliofilo e un collezionista. Gustavo si laurea in letteratura italiana a Pisa nel 1864. Il 25 maggio 1866 si arruola nei Corpi Volontari Italiani e partecipa come garibaldino alla III Guerra d'Indipendenza. Sotto l'influsso di Giovanni Morelli, storico dell'arte e amico di famiglia, Frizzoni pubblica i suoi primi lavori nel 1869. Alcuni dei suoi scritti più importanti furono raccolti e pubblicati nel 1891 con il titolo “Arte italiana del Rinascimento”. Viene chiamato per orientare le acquisizioni dei musei italiani e stranieri, specialmente per le opere lombarde e venete del quindicesimo e sedicesimo secolo. Commissario nel 1898 presso il Museo Poldi Pezzoli di Milano, nello stesso periodo collabora con Corrado Ricci per la riorganizzazione della Pinacoteca di Brera. Frizzoni fu decisamente critico verso la politica dello Stato italiano in materia di beni artistici ed espose questa sua posizione favorevole a un libero mercato in un intervento al Congresso artistico internazionale di Venezia del 1905. L'intervento venne poi pubblicato nell'opuscolo “In qual modo si possa impedire, senza ledere il diritto dei privati, che opere d'arte pregevoli continuino ad essere portate via dall'Italia”, edito nel 1908. Questa sua posizione suscitò polemiche e per questo fu accusato di scarso patriottismo e di agire per interessi personali. Alla sua scomparsa, avvenuta a Milano, a settantotto anni, nel 1919, la sua biblioteca e il suo archivio fotografico, secondo quanto aveva predisposto, furono donati all'Accademia di Belle Arti di Brera.

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Gustavo_Frizzoni
https://www.treccani.it/enciclopedia/gustavo-frizzoni/

 

 

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Gustavo Frizzoni

Gustavo Frizzoni

Le gallerie dell'Accademia Carrara in Bergamo di Gustavo Frizzoni, 1907