Felice Astori

ID 33310

Bergamo, 2 novembre 1827
Bergamo, 7 febbraio 1893

Panettiere, patriota garibaldino

Figlio di Giovanni e di Angela Bianchetti nacque a San Pellegrino (Bergamo), e di professione faceva il panettiere. Nel 1849 accorse come volontario e partecipò alla seconda fase della prima guerra d’Indipendenza. Congedato ritorno a Bergamo e riprese il suo lavoro. Nel 1860 con entusiasmo partecipò allo Spedizione dei Mille e all’alba del 6 maggio partì da Quarto per la campagna contro il Regno dei Borboni. Si distinse nel combattimento di Calatafimi il 15 maggio, dove fu tra i primi feriti. La ferita alla scapola destra e al polmone fu di tale gravita che al momento si temette per la sua vita; la notizia arrivò a Bergamo e in una stampa commemorativa dell’agosto del 1860, dei bergamaschi caduti a Calatafimi e Palermo, fu compreso il suo ritratto. Felice Astori fu invece ricoverato nel Convento di S. Vito. Per il valore dimostrato a Calatafimi fu decorato della medaglia d’argento al valor militare, promosso sottotenente e ricoverato nella Casa Reale Invalidi e Veterani d’Asti. Nel 1863, fu congedato, con l’accusa del Consiglio di disciplina, di essere venuto ad uno scontro con un collega ufficiale. Fece ritorno alla sua Bergamo dove visse, esercitando il suo umile mestiere di panettiere. Mai del tutto guarito chiese senza successo una pensione per ferita riportata in guerra. Nel 1866, malgrado il suo pessimo stato di salute, non volle mancare a prender parte dei Cacciatori delle Alpi.

 

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