Al sindaco

Adalberto Mosaner

 -e p.c. Al Soprintendente Beni Architettonici

-Al Soprintendente beni storico-artistici

-MAG Museo Alto Garda

OGGETTO: salvaguardia complesso ex convento di San Francesco

Il recente abbattimento del muro delle vecchie carceri di Via San Francesco a Riva del Garda ha avvicinato alla città un edificio storico finora rimasto ai margini della cultura locale. Ed ha reso così più visibile l'antico campanile del vecchio ex Convento francescano, risalente al XII secolo e di cui rimangono dopo le demolizioni del secolo scorso solo il chiostro e, appunto, il campanile. Opportunamente Paolo Matteotti e altri consiglieri hanno presentato un'interpellanza al Sindaco di Riva per chiedere la salvaguardia del vecchio campanile, liberandolo da utilizzi impropri e restaurandolo in un prossimo futuro. Nel merito la scrivente associazione già da alcuni anni aveva sollevato l'opportunità e la necessità di salvaguardare non solo il campanile ma l'intero complesso ex convento dal degrado e dall'abbandono in cui versa da troppo tempo. L'ex convento è importante storicamente perché dopo la soppressione dell'ordine francescano nel 1807, esso ha continuato a svolgere un importante ruolo grazie ai molteplici usi cui venne adibito. In tal modo, nonostante la sua trasformazione dapprima istituto scolastico femminile, poi a caserma e magazzino dei bersaglieri, a carcere, infine a sede della pretura, dell'ufficio imposte e dei vigili urbani, esso conserva ancora tracce visibili del suo passato storico, particolarmente il chiostro e il campanile, usati ora rispettivamente come deposito lapidi e come centralina elettrica: ambedue usi del tutto impropri. Prima di pensare a un restauro integrale, l'associazione aveva proposto di inserire l'ex convento nel percorso dolciniano, articolato sui luoghi che ricordano la presenza di Fra Dolcino tra Arco e Riva. Infatti proprio nel convento francescano si sono svolti i processi contro l'eresia dolciniana che attecchì all'inizio del Trecento proprio in Trentino fra Riva, Arco e Condino-Cimego come ha dimostrato il convegno di alcuni anni fa a Cimego “Fra Alberto da Cimego e Margherita la bella” a 700 anni dal rogo di Fra Dolcino. Tali processi, celebrati appunto nel convento rivano, si svolsero nel 1303, con il rogo di tre apostolici giudicariesi davanti alle mura rivane, nel 1314, nel 1319 e nel 1322/23, mandando assolte le 4 maggiori imputate rivane e arcensi. Anche in occasione del 7° centenario dei processi rivani, riteniamo doveroso riproporre la necessità di salvaguardare e valorizzare culturalmente l'antico complesso conventuale.

Il presidente

Graziano Riccadonna

Riva del Garda, 16 marzo 2013