Ernesto Haug

ID 50030

Roma 1818 – 1888

Militare prussiano naturalizzato italiano, combattente del Risorgimento italiano, Generale a Bezzecca

Di origine prussiana, prestò servizio in molti eserciti, tra i quali in quello austriaco, dal 1834 al 1848, come aiutante di campo al Comando Generale del Tirolo, professore alla Scuola dei Cadetti, e nello Stato Maggiore di Vienna. Fu in America, nel periodo della Guerra messicano-statunitense del 1846-1848. Tornato in Europa si dimise dall’esercito austriaco perché, innamorato dell’Italia, non voleva combattervi contro. Nel 1848 fu attivissimo nella rivoluzione viennese contro gli Asburgo comandando la Legione Accademica di 4.000 studenti e fu condannato a morte. Accorso in Italia, nel 1849 Haug fu dapprima colonnello poi maggiore generale della Repubblica Romana, aiutante di campo di Giuseppe Garibaldi. Prese parte alla battaglia di Velletri del 19 maggio contro le truppe dell'esercito del Regno delle Due Sicilie, ferito, fu decorato della medaglia d'oro al valor militare. Nella terza guerra di Indipendenza fu nuovamente al fianco di Garibaldi nel Corpo Volontari Italiani e fu nominato generale comandante la 1ª Brigata dei volontari composta dal 2º e 7º Reggimento. Coordinò l’Assedio del Forte d'Ampola. Il forte fu assediato dalle forze garibaldine al comando del generale Ernesto Haug dal 16 al 19 luglio 1866. Il presidio dell’opera era costituito da 44 soldati e da una compagnia di 140 cacciatori. I danni subiti dalla piccola fortezza ad opera delle artiglierie garibaldine, le precarie condizioni igienico-sanitarie dovute all’assiepamento dei soldati nelle strette casematte, la concreta possibilità di una manovra di aggiramento, l’isolamento in cui venne lasciata la guarnigione, infine l’impossibilità di rispondere efficacemente al fuoco nemico, trovandosi gran parte delle batterie nemiche al di fuori della portata di tiro delle artiglierie in casamatta, indussero il presidio della fortezza ad arrendersi. I garibaldini lamentarono 2 morti e 31 feriti, mentre le perdite austriache furono di 1 caduto e 25 feriti. Cessate le ostilità, le autorità militari asburgiche esclusero il riutilizzo del forte, che fu demolito nel 1875. A guerra finita Haug fu ritenuto da molti garibaldini e da alcuni storici il responsabile della disastrosa ritirata delle truppe volontarie nella prima fase della battaglia di Bezzecca e la sua condotta militare fu ritenuta dagli ufficiali sottoposti avventurosa e negligente. Lo stesso Garibaldi, dopo la guerra, lo criticò aspramente per una sua richiesta di decorazione Nel gennaio del 1867 entrò in polemica con lo Stato Maggiore dell’esercito e Giuseppe Garibaldi in quanto insoddisfatto dell’onorificenza avuta, la croce di ufficiale dell’Ordine militare di Savoia. Difatti l’Haug reclamò perché venisse commutata la croce in quella di commendatore per l’azione che svolse nella presa del forte d’Ampola, mentre per la battaglia di Bezzecca, chiedeva addirittura la medaglia d'oro al valor militare. Interpellato dal ministero della Guerra, Garibaldi, il 1º giugno, rispose così lapidariamente: "Il generale Haug dice di aver salvato l’onore della giornata a Bezzecca, egli ricorderà bene d’essere stato aiutato da altri in quella faccenda".

 

FOTO Inizio della letetra di Mazzini a Ernesto Haug, aprile 1863

 

https://www.trentinograndeguerra.it/context.jsp?area=100&ID_LINK=242&id_context=138
https://digitallibrary.usc.edu/asset-management/2A3BF1K3KAIZ?FR_=1&W=1920&H=955

 

 

facce2

Ernesto Haug

Ernesto Haug in Gabon

Stralcio di una Lettera inviata da Mazzini a Ernesto Haug