Enrico Bramadio

ID 41428

Nubia, Egitto 1849
..

Soldato del Corpo Volontari Italiano del 1866

Scarse sono le notizie che riguardano Enrico Bramadio la cui foto, facente parte della collezione Aroldi, giunse al Museo Centrale del Risorgimento intorno al 1950 con un’errata identificazione: “Andrea Aguyar il fedele moro di Garibaldi”, caduto durante la difesa della Repubblica Romana nel 1849. Identificazione questa assai improbabile per la data di morte antecedente all’invenzione della tecnica fotografica utilizzata dal fotografo e motivata dalla volontà di dare un volto al più noto afroamericano combattente nelle battaglie risorgimentali. In basso, sul cartoncino dello studio fotografico Colombo di Bergamo si legge la dicitura “Bra(m)adio Enrico 10 Reggimento 9a Compagnia. Sulla base di questa indicazione è stato possibile rintracciare all’interno dei ruoli militari del Corpo dei Volontari Italiani del 1866 della Terza Guerra d’Indipendenza di Bezzecca, alcune informazioni essenziali: Enrico Bramadio, volontario nell’ 8° Reggimento 5^ Compagnia, figlio di Alì Bramadio e Abanza, nato in Nubia, regione meridionale dell’Egitto arruolatosi nel mandamento di Orvieto. Il fotografo Colombo ritrasse Enrico Bramadio seduto in terra nello studio fotografico con la divisa un po’ improvvisata del Corpo dei Volontari, ricordata anche dalle fonti coeve: “I due battaglioni di formazione quasi nudi. Il terzo reggimento aveva soltanto 1000 camicie e un numero uguale di fucili (…) il quarto era vestito un poco meglio ma armato coi fucili della Guardia Nazionale (…) il quinto trovatosi in una situazione più infelice ancora, e più di un terzo dei suoi uomini erano mezzi nudi e senza fucili”. Dal registro risulta residente a Orvieto.

 

Marco Pizzo, Ritratto di Enrico Bramadio in Presenze africane nell’arte dell’Italia settentrionale (XVI-XIX secolo) da La voce delle ombre di Orsini, Rizzo e Tosi, Silvana Editoriale, MUDEC, 2022, pp.116-117      

facce2

Enrico Bramadio

Registro di arruolamento, Archivio di Stato di Torino